Una competizione che attraversa tre paesi come la Russia, la Mongolia e la Cina; con oltre 5500km di percorso ed un numero di concorrenti che raggiunge quota 100; non è di certo uno scherzo. Un progetto grandioso che è stato pensato da Fredric Leaquin e che ha visto il consenso di grandi nomi sia in Europa sia in Russia. Così nel Team Organizzativo sono arrivate persone di grande esperienza, per aver gareggiato in auto, in moto, in camion e per aver anche organizzato; ricordiamo Luc Alphand, e naturalmente il campione russo del Kamaz Vladimir Chaghin. Ecco quindi che è nato il Silk Way Rally Organizzazione
Questo Team ha portato avanti ben nove edizioni di una delle gare più belle in assoluto; bella per i paesaggi, per la logistica, per la varietà di percorso. Affascinante per l’attraversamento di Paesi così tanto diversi.
Un lavoro molto intenso, il cui risultato è stato eccellente, confermato da tutti i piloti alla fine della competizione; vissuto giorno per giorno lungo il tracciato, alle partenze ed agli arrivi delle prove speciali dove l’accoglienza della popolazione locale era sempre sorprendente. Ed ancora l’atmosfera che regnava ogni sera al bivacco, con tanta stanchezza, ma tanta soddisfazione, voglia di chiacchierare e di lavorare sui mezzi in previsione di una nuova tappa.
Alla fine della Gara abbiamo chiesto agli organizzatori del Silk Way Rally la loro opinione sull’edizione 2019; così a caldo…. Soddisfazione, molta soddisfazione è la sintesi da parte di tutti. E lo possiamo notare sia sul volto stanco ma sorridente di Luc Alphand, di Chris Rodrigo di Fredric Lequien.
Silk Way Organizzazione – opinioni
Lavorare all’organizzazione di un evento di questa portata è impegnativo durante tutto l’arco dell’anno; i giorni di gara gli addetti ai lavori coinvolti sono più di 600; mentre i mezzi di terra che si spostano lungo il percorso sono ben 110 ( tra auto e camion) coordinati da 6 elicotteri e tre aerei.
Abbiamo chiesto a Fredirc qual è l’aspetto più complicato nell’organizzare questo evento, ci ha detto che senza dubbio è la politica, per il fatto che si devono mettere a confronto ben quattro culture totalmente diverse. ( europea, russa, mongola e cinese).
Mentre a Luc Alphand abbiamo chiesto qual è l’aspetto più divertente ed abbiamo scoperto che oltre a guidare lungo tutto il tracciato di gara, la parte più bella senza dubbio e stata la Mongolia, con i suoi paesaggi, alla fine è stata una grande sorpresa per tutti.
Un ultimo commento sulle possibili novità per il 2020, ci ha confermato che con moltissima probabilità il Silk Way Rally entrerà nel mondiale FIA Cross Country e che magari si realizzerà una partenza spettacolo da Parigi, per poi iniziare la classifica vera e propria dalla Russia.
Pertanto prepariamoci ad un Silk Way 2020 sorprendente, come fantastico è stato il Silk Way Rally 2019.